Adele Marini

La rubrica "Novità editoriali" di Misteri d'Italia è tenuta da Adele Marini, giornalista professionista, specializzata in cronaca nera e giudiziaria, autrice di diversi libri tra cui il noir 'non fiction' Milano, solo andata (Frilli editori, 2005), pubblicato anche in Germania, con cui ha vinto nel 2006 il Premio Azzeccagarbugli per il romanzo poliziesco. Nel 2007, sempre con Frilli, ha pubblicato Naviglio blues, anch'esso tradotto in tedesco. Attualmente è in libreria con l'eBook Arriva la Scientifica (editrice Milanonera), secondo volume della collana Scrivi noir: i fondamentali della scrittura d'indagine dedicata alle procedure investigative e giudiziarie.

Incipit:Mentre scriviamo le armi sono come ogni anno “protagoniste” della cronaca internazionale. Dalle rivolte nei Paesi del Nord Africa agli assalti dei pirati al largo della Somalia, dagli scontri fra tribù e fazioni nello Yemen alla feroce repressione del regime in Siria, dal conflitto ancora in corso in Afghanistan all’esplodere della violenza fra bande criminali che ha insanguinato il Messico negli ultimi mesi. Senza dimenticare gli omicidi quotidiani, quelli perpetrati dalla criminalità organizzata o quelli, più silenziosi, che si consumano in famiglia.

Chi sta dietro al traffico internazionale delle armi? Perché i conflitti non si spengono mai e appena si intravede uno spiraglio di luce nelle difficili negoziazioni per la pace ecco che un attentato ridà fuoco alle polveri? Perché non si riportano a casa i militari delle missioni di pace anche quando la loro presenza in loco non ha più alcun senso? Soprattutto, perché in tempo di massima allerta per la crisi, la spending revew nei Paesi a rischio default taglia su tutto tranne che sugli armamenti?

Quello delle armi è un business con molti zero mai sfiorato dalle crisi interne e internazionali. Tanto per dare un’idea, perfino in Grecia, Paese perennemente in bilico fra euro e ritorno alla dracma, il budget stanziato per le spese militari nel 2011 è aumentato del 18%. E che dire dell’Italia che, stando alla Costituzione, “ripudia la guerra” mentre in realtà è il quinto produttore mondiale di armi?

La holding Finmeccanica, società italiana attiva prevalentemente nella produzione di armi sofisticate per la difesa, il cui azionista di maggioranza è il Ministero dell’Economia e delle Finanze con una quota pari al 32,45%, vende armi a tutti i Paesi del mondo, anche a quelli che violano sistematicamente i diritti civili.

Il caso Finmeccanica e i misteri che circondano la produzione e la vendita delle armi sono fra gli argomenti trattati dagli autori di questo saggio. Ma non solo: Duccio Facchini, Michele Sasso e Francesco Vignarca vanno più a fondo, analizzando gli atteggiamenti dei politici e le loro azioni in tema di armamenti, come e perché vengono spesi tanti soldi (pubblici) per difendere il nostro Paese da potenziali nemici. Nemici che dispongono di armi sofisticate e letali acquistate proprio dalle nostre aziende.

Bel saggio, scritto con il linguaggio fluido del miglior giornalismo senza quei tecnicismi che rendono difficile la lettura. Certamente non sviscera a fondo l’argomento tuttavia, nell’insieme, risulta molto illuminante. Uno spiraglio di trasparenza che si apre sull’opacità di un sistema che della segretezza ha fatto il proprio punto di forza.

Duccio Facchini, Michele Sasso, Francesco Vignarca

ARMI. UN AFFARE DI STATO. Soldi, interessi, scenari di un business miliardario

Chiarelettere, 238 pagine, 11,90 euro anziché 14 su Internetbookshop

Incipit: La confessione: “Approfittando del fatto che Vanessa era chinata verso l’armadio dove stava scegliendo il giubbino da indossare, con il cavo di connessione del dvd facevo un doppio giro al suo collo e, mentre stringevo, l’ho tirata di peso facendola rovinare a pancia in su sul letto, ove, mentre le gambe penzolavano, la parte superiore del corpo si adagiava, In tale momento io continuavo a stringere mentre lei non opponeva alcuna resistenza.

Comincia così, con la confessione dell’omicidio di Vanessa Scialfa, il viaggio di Riccardo Iacona dentro il maschilismo brutale e assassino che sta facendo strage di donne nel nostro Paese. I numeri parlano chiaro: ogni anno è un crescendo di violenza cieca insensata dentro le mura di casa. Sono state 137 le donne ammazzate l’anno scorso dai loro compagni mentre, a settembre di quest’anno, quando il libro è andato in stampa, erano già più di 80. Una tragedia nazionale che ha gli stessi effetti di una guerra, con la differenza che qui da noi, nel cuore della civilissima Europa, fra le mura domestiche, non si ammazzano guerriglieri, terroristi, soldati. Ma donne. Da sole o insieme con i figli, gli anziani, i disabili accuditi in casa se hanno la sventura di trovarsi lì quando la violenza esplode.

Perché si ammazza con tanta facilità la persona a cui si è promesso amore eterno? Per gelosia? Per quel senso di possesso verso l’altra metà della coppia che distingue i sentimenti malati? Per vendetta contro la persona che magari si è ribellata a una vita di soprusi?

Scoprire le ragioni o, per chiamare le cose con il loro nome, i possibili moventi dei ‘femminicidi’, tocca agli inquirenti. Di fronte a un fenomeno che si sta espandendo con tanta virulenza potrebbe invece essere più utile estrapolare da ogni singolo episodio i fatti che hanno portato al crescendo di tensione sfociato alla fine in tragedia, in modo da poterne analizzare i ‘segnali’ che di solito non mancano. Ed è precisamente quello che si propone di fare Corrado Iacona: narrare le vicende più efferate avvenute negli ultimi mesi attraverso gli atti giudiziari (confessioni e testimonianze) e i ritratti di vittime e carnefici raccolti da vicini di casa, amici, appartenenti alle forze dell’ordine… in modo che i lettori possano mettere ogni storia a confronto per cercare eventuali punti in comune, similitudini e tutti quegli elementi, come la gelosia morbosa, l’attaccamento abnorme alla partner, il suo progressivo isolamento forzato dal mondo esterno …, che potrebbero, singolarmente e nel loro insieme, essere interpretati come le spie di un malessere che sta davvero facendo troppe vittime e non può più essere relegato entro i confini della follia.

Riccardo Iacona

SE QUESTI SONO GLI UOMINI. Italia 2012, la strage delle donne

Chiarelettere, 257 pagine, 11,82 euro anziché 13,90 su Internetbookshop

Incipit: “Un cellulare squilla in piena notte.

«So’ Giordano… Giordano Tredicine. Guarda che ti stanno facendo fuori! Se puoi, fa’ intervenire qualcuno perché ti stanno facendo fuori!».

È la notte tra giovedì 13 e venerdì 14 gennaio 2011 e per il mattino seguente è previsto l’annuale incontro degli amministratori capitolini con il papa. Ma prima ancora, entro le sette, Gianni Alemanno ha promesso di annunciare la composizione della nuova giunta. Umberto Croppi e il suo sindaco si sono salutati alle otto di sera. L’indomani l’assessore rientrerà a lavorare nel suo ufficio di piazza Campitelli, e il suo staff tornerà a timbrare regolarmente.

«Ma chi è? Chi fanno fuori? Chi parla?»

«Umbe’ sono Giordano Tredicine. Guarda che ti stanno facendo fuori dalla giunta! O fai intervenire qualcuno o ti fanno fuori!».

Come si è arrivati agli scandali che hanno sconvolto il comune di Roma retto da Alemanno e la regione Lazio del governatore Polverini? Com’è successo che la giunta messa insieme dal sindaco postfascista si sia rivelata una sciagura? Lo spiega ‘dal di dentro’ l’ex assessore Umberto Croppi, assessore alle politiche culturali, defenestrato con l’azzeramento della giunta e il successivo rimpasto nella notte fra il 13 e il 14 gennaio 2011. E se ciò che avviene dietro le quinte al Comune di Roma è l’immagine speculare di ciò che avviene (o è avvenuto in un recente passato) dietro le quinte del governo nazionale c’è da tremare.

Questo libro è il racconto autobiografico (e come tale ovviamente di parte ma nel complesso, stando ai fatti, piuttosto veritiero) e dell’ascesa al potere del primo cittadino della capitale, del suo incredibile exploit elettorale a dispetto di tutti i sondaggi che davano vincente Rutelli tra scandali. E’ la puntigliosa elencazione delle battaglie vinte (poche, a parte quella delle urne) nonché delle scelte per lo meno discutibili fatte dal primo cittadino, a cominciare da quella di distribuire deleghe come fossero state cioccolatini per accontentare tutti gli appetiti.

Malapolitica, prevaricazione e speranze tradite, pettegolezzi, intrighi, piccinerie: c’è di tutto e di più in questo libro che analizza lucidamente il rampantismo vorace di certi personaggi che dalle cariche istituzionali si aspettano solo di “monetizzare il più possibile e in fretta”. Attenzione però: Croppi sarebbe risultato più credibile se avesse badato un po’ più ai fatti che non alla propria autocelebrazione difensiva, fatta troppo spesso a colpi di articoli estrapolati da quotidiani e critiche non sempre argomentate a sufficienza. Tuttavia, pur con i limiti, questo pamphlet merita di essere letto se si vuole realmente comprendere come si sia arrivati a alla vergogna delle istituzioni travolte dagli scandali. Va letto perché, come spiega lo stesso autore, «Quel che è successo a Roma [e nella Regione Lazio], la nostra imprevista esperienza di governo [della destra postfascista], rappresenta una metafora utile a comprendere lo stato di salute dell’intero Paese».

Umberto Croppi con Giuliano Compagno

ROMANZO COMUNALE. I segreti dei palazzi del potere.

Newton Compton, 380 pagine, 8,42 euro anziché 9,90 su Internetbookshop

Incipit della prefazione: “I loro soldi non fanno mai puzza perché sono tanti. Scivolano dalle mani dei corrieri a quelle dei piccoli e grandi capi della Locride o della Piana, poi finiscono dappertutto. In Europa, in Italia, a Roma, in Emilia e in Toscana, a Milano. Sapete come i boss calabresi e colombiani controllano tutti quei soldi? A peso.

Incipit: “Milano, sabato 3 gennaio 2009. In corso Como, il centro della movida milanese, intorno a mezzanotte e mezzo fa un freddo cane. La vita notturna è fiaccata dalle feste che hanno svuotato la città, alla faccia della crisi. Ma quel sabato, in corso Como, c’è comunque un centinaio di persone che chiacchiera fuori dai locali.

Questo libro, oggi in vendita in tutte le librerie d’Italia, è uscito in prima edizione nell’agosto 2009, esattamente tre anni fa, passando quasi sotto silenzio.

Il 2009 è l’anno in cui la maggioranza del Consiglio comunale, il sindaco in testa, proclamava con arroganza “A Milano la mafia non esiste” e poi votava compatta, con la sola eccezione dell’ex presidente Manfredi Palmeri, contro la costituzione della Commissione Consiliare Antimafia, preferendo tenere alta l’allerta dei cittadini nei confronti dei rom, della prostituzione nelle strade, degli immigrati, dei furti negli appartamenti.

Ora che è stato accertato senza ombra di dubbio che la mafia, nella sua versione più trucida, più subdola e più nociva rappresentata dalla ‘ndrangheta, non solo a Milano esiste, ma gode ottima salute e sta proliferando sul tessuto cittadino come un cancro, vale la pena di tirarlo fuori dallo scaffale, questo libro inchiesta documentatissimo, e parlarne come se fosse stato pubblicato oggi. Come se, alla luce dei recenti avvenimenti politico-giudiziari, fosse un ‘istant book’.

Dal 2009 al Comune di Milano l’amministrazione è cambiata. La nuova squadra, fornita di larga maggioranza, appena insediata, nel 2011, ha preso atto della realtà criminale e ora sta facendo del proprio meglio per lottare seriamente, a cominciare dal sostegno che non fa mai mancare alla Commissione antimafia. Purtroppo le colpevoli distrazioni del passato hanno fatto danni ai quali non sarà facile porre riparo. Con l’Expo alle porte e i fondi già stanziati, gli appetiti delle cosche si sono fatti incontenibili mentre nella Regione e nell’hinterland, in attesa di nuove elezioni si continua a traccheggiare nonostante gli avvisi di garanzia e gli arresti fra gli amministratori locali siano all’ordine del giorno.

Corruzione, concussione, compravendita di voti, collusione con le cosche… Non passa giorno che non fiocchino accuse sulla Regione. Accuse che dovrebbero far rabbrividire perché chi ne viene anche solo sospettato stando in un posto chiave della pubblica amministrazione come minimo mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Ma com’è possibile che cittadini onesti e ignari abbiano votato per amministratori disonesti e collusi? Come hanno fatto perfetti sconosciuti, risultati poi collusi, a scalare il potere fino a sedere nei consigli Comunali e Regionali, nei consigli di amministrazione di società partecipate e a entrare nelle giunte?

Questo libro tratta esattamente questo argomento: l’infiltrazione e il radicamento dell’organizzazione criminale più potente del mondo nella politica e nell’economia del Nord. In quella lombarda anzitutto, ma anche nel Veneto, in Liguria, in Piemonte e in Emilia. Come un romanzo noir, spiega, con nomi, cognomi, date, numeri e fatti inoppugnabili, come abbiano fatto i boss a impadronirsi delle attività commerciali (bar, ristoranti, negozi, boutique di lusso, magazzini outlet, centri commerciali) e a mettere le mani sulla maggior parte degli appalti pubblici e privati. Spiega da dove provengano i capitali che vengono investiti quotidianamente in queste attività, all’apparenza perfettamente legali e quindi a essere riciclati con profitto. Come le cosche riescano a fare eleggere questo o quel candidato. Come cavalchino gli appalti. Come abbiano violentato la politica locale. Un libro d’inchiesta che si legge come un romanzo noir, con la differenza che le pagine non sono fatte di carta, ma sono impastate di terra e di sangue.

pagine 266, € 14,00

.

Un inchiesta di Davide Carlucci e Giuseppe Caruso

A MILANO COMANDA LA ‘NDRANGHETA

Prefazione di Attilio Bolzoni

Ponte alle Grazie, 266 pagine, 11,90 euro anziché 14 su Internetbookshop

Incipit: Umberto Bossi ha avuto tre vite. La prima è stata uno spasso. La seconda un trionfo. La terza una tragedia.

E’ venuto su nel verde assoluto di Soiano, frazione di Cassano Magnago, provincia agricola di Varese, quando ancora c’erano i carri trainati dai buoi, l’acqua si prendeva dal pozzo e il granturco asciugava nelle aie al sole.

Questo è il primo libro che Chiarelettere dedica ai protagonisti dell’antipolitica. A inaugurare la serie è Umberto Bossi perché, come spiega in un’intervista uno degli autori, Pino Corrias: “a suo modo è un personaggio straordinario. E’ uno dei pochissimi titolari della seconda Repubblica. Quello che ha dato l’impronta a questi vent’anni di storia e di politica italiana. Bossi è stato il bastone su cui si è appoggiato il berlusconismo.”

L’ascesa del Senatùr, straordinaria, velocissima, a cui è seguita un’altrettanto veloce e rovinosa caduta, è uno dei misteri su cui si interrogheranno forse gli storici dell’Italia che verrà. Nel frattempo bisognerebbe capire, giusto per individuare gli anticorpi del leghismo, come un uomo abbia potuto inventarsi un’area geografica, la Padania, che non è mai esistita storicamente, e riuscire anche a corredarla di tutto il gran bazaar di riti, miti e panzane: dall’ampolla del Po, al dio Eridanio, dai matrimoni celtici ai i druidi, dalla “cassœla” ad Alberto da Giussano. Un vero gioco di prestigio a cui hanno creduto e continuano a credere in tanti: gente solida e di poca fantasia che a un certo punto ha smesso di sentirsi veneta e lombarda per credersi padana.

“La prima volta che si è presentato alle elezioni come ‘Lega nord’, Bossi ha preso 187.000 voti”, continua Corrias, “mentre nel 1996 è arrivato all’apoteosi di quattro milioni.”

Questo significa che quattro milioni di italiani adulti si sono bevuti l’illusione salvifica del dio Po insieme con la sua acqua piena di colibatteri e veleni.

Questo libro, come spiega il secondo autore, Renato Pezzini, è il frutto di un lavoro in cui si è ripercorsa la storia di un uomo e quella del partito da lui creato dal nulla nell’arco di trent’anni: un lungo periodo, durante il quale “Bossi non ha mai smesso di annunciare l’imminente arrivo di un ‘paradiso terrestre’ chiamato di volta in volta ‘federalismo’, ‘secessionismo’, ‘devoluzione’, mentre ne spostava ogni volta il raggiungimento sempre un po’ più in là.” Però, aspettando di raggiungere la meta, “ha solleticato egoismi per raccogliere consensi”. Poi, quando si è trattato di gestire il potere conquistato, “gli uomini posti al comando si sono rivelati peggiori di quelli che nel 1992 erano stati esposti al pubblico ludibrio.”

Adesso, davanti agli scandali che stanno facendo cadere le giunte, è facile gridare troppi poteri alle Regioni, troppa autonomia. Ma, come dice Marco Travaglio, terzo autore di questo libro, “per quanti anni la Lega ha preso voti agitando la bandiera del federalismo? Per quanti anni ha predicato che la panacea di tutti i mali era avvicinare i centri di spesa ai cittadini? I quali, cittadini, avrebbero finalmente potuto esercitare meglio il controllo?”

Un errore clamoroso in un paese dove i voti si comprano perché, a contatto con i fondi pubblici, sono cresciuti anche gli appetiti e per farsi eleggere i politici locali hanno cominciato ad andare al mercato delle cosche a comprarsi gli elettori. In questi anni la crescita esponenziale della spesa pubblica e della burocrazia ha dimostrato che la devoluzione dei poteri, dal centro alla periferia, è pura utopia perché tutti i poteri che erano al centro sono rimasti al centro mentre nelle periferie ne sono sorti altri, ancora più famelici.

Questo libro non è una biografia dell’’Illusionista’ Umberto Bossi. E’ un tassello della nostra storia recentissima che, con la forza dei fatti, sfata convinzioni, giudizi, miti e favole nere che, spesso a dispetto del buon senso, hanno dato vita e puntellato la seconda repubblica.

Pino Corrias, Rnato Pezzini, Marco Travaglio

L’ILLUSIONISTA. Ascesa e caduta di Umberto Bossi

Chiarelettere, 201 pagine, 11,05 euro anziché 13 su Internetbookshop

Incipit. “Due diverse giornate di lavoro. Mentre un sacco di persone sono in coda a un casello autostradale o sonnecchiano senza più energie su treni sovraffollati, stanchi dopo l’ennesima giornata di un lavoro che lascerebbero immediatamente se potessero, altre che stanno concludendo una giornata soddisfacente, forse invidiabile, sembrano godersi il lavoro e la vita e guadagnano bene.

Ci siamo mai chiesti perché? Qual è la differenza fra le due categorie?

Le ultime statistiche sulla disoccupazione giovanile sono devastanti. A settembre il tasso registrato era pari al 10,8%, con un incremento dello 0,2 in agosto e del 2 su base annua. Un record che coinvolge soprattutto la parte maschile della popolazione, con un incremento del 4% rispetto a quella femminile del 3%. Ma se in Italia manca il lavoro perché il governo preme per allontanare sempre di più l’età pensionabile e per aumentare il numero delle ore lavorate oltre che per diminuire ferie e festività? Un mistero tutto italiano che ha molto a che fare con la crisi, certo. Ma che in una misura non lieve riguarda i giovani in cerca della prima occupazione e i meno giovani che un’occupazione l’avevano, l’hanno persa e non sanno come potranno arrivare all’età della pensione.

In questo libro, un grande esperto di formazione dei giovani per il lavoro e la carriera, vero ‘StartUp” e “Career Coach” ovvero preparatore per l’avviamento alla professione e per l’inserimento nelle aziende dei giovani motivati, si propone anzitutto di sfatare falsità, miti negativi, luoghi comuni: in altre parole, “palle” che frenano l’iniziativa di chi vuole mettersi alla prova, tuffarsi in un’impresa e farsi largo fra gli squali della vecchia guardia che non vogliono saperne di rinunciare ai propri privilegi.

Gradevole, talvolta perfino divertente, questo libro insegna in 100 lezioni come si deve affrontare la realtà lavorativa e perfino diventare imprenditori di se stessi dopo essersi liberati dalle false convinzioni che frenano il motore e tendono a mantenere lo status quo, vale a dire denaro e privilegi per pochi, disagi, bassi salari, disoccupazione per i più.

Il libro è suddiviso in 100 schede contenenti un repertorio di strategie, trucchi, riflessioni per chi aspira a diventare imprenditore di se stresso. Ogni scheda è suddivisa in 3 parti. Nella prima si analizzano convinzioni, falsi miti e pregiudizi. La seconda contiene punti di vista differenti, metodologie e strategie da personalizzare per assumere atteggiamenti convincenti ed efficaci. La terza propone le questioni da porre a se stessi prima di partire alla ricerca di un’occupazione o di lanciarsi in un’impresa. Il tutto si avvale di un’esposizione semplice, schematica, talvolta ironica. Un manuale, nel complesso, molto utile, perfino gradevole, che non offre, naturalmente, facili ricette per chi aspira a uno stipendio da grande manager, ma mette, nero su bianco, quello che non si sarebbe mai pensato di fare e che invece potrebbe rivelarsi proprio la carta vincente.

Lorenzo Paoli

LE PALLE CHE CI RACCONTANO SUL MONDO DEL LAVORO

Vallardi, 226 pagine, 10,20 euro anziché 12 su Internetbookshop

Incipit:Quel maggio, a Palermo, faceva un caldo torrido, da estate africana. L’asfalto sotto le scarpe sembrava molliccio e i tacchi affondavano. I cassonetti aperti e gonfi di rifiuti mandavano un odore dolciastro e nauseabondo che attirava nugoli di mosche. Lunghe file di motorini parcheggiati sui marciapiedi rendevano difficile anche il solo passaggio”.

Nel maggio 2007 Vania Lucia Gaito, psicologa, autrice di questo libro, sottotitola e immette in rete il documentario della BBC Sex crime and Vaticans nel quale viene posto l’accento sulle responsabilità delle somme gerarchie vaticane nel coprire gli abusi dei preti pedofili. Naturalmente è subito scandalo. Il quotidiano della Cei Avvenire tenta di sbugiardare le “menzogne contenute nel filmato” invitando gli autori a scusarsi, ma è troppo tardi. Pochi giorni dopo lo stesso filmato viene trasmesso integralmente da Annozero di Michele Santoro e nelle case degli italiani allibiti entrano per la prima volta le testimonianze delle vittime e i silenzi colpevoli delle autorità religiose. A partire da quel momento si mette in moto una valanga inarrestabile di accuse e controaccuse che minaccia di travolgere la massima istituzione religiosa del mondo. Le vittime, colpevolizzate nel silenzio, trovano finalmente il coraggio di uscire allo scoperto. Negli Stati Uniti le ricchissime diocesi oltre a ricoprirsi di vergogna rischiano il fallimento a causa dei risarcimenti che sono costrette a corrispondere alle vittime. Una catastrofe, a cui le autorità vaticane continuano a opporre uno sdegnato silenzio fino a quando il nuovo pontefice si decide finalmente ad ammettere che sì, all’ombra dei campanili si consumano talvolta reati sessuali gravissimi contro bambini e ragazzi e a condannare apertamente chi viola i diritti dei minori.

“Alcuni membri della Chiesa hanno violato i diritti dei minori: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare”, tuona il papa in un discorso ai fedeli, promettendo tolleranza zero e pulizia là dove hanno sempre regnato omertà e indifferenza.

A quello scandalo di proporzione planetaria se ne sono aggiunti molti altri. Scandali politici, scandali finanziari, scandali sessuali attinenti a uomini di potere. Un’overdose che via via ha stemperato sempre di più la sacrosanta indignazione degli italiani fino a ridurla a una divertita curiosità: che altro succederà oggi?

Questo libro non è recente. La prima edizione risale alla fine del 2008. Se abbiamo deciso di riproporne la lettura è per arginare il fenomeno tutto italiano di diluizione della percezione di ‘scandalo’ nelle coscienze. Il contenuto risulterà molto indigesto a chi ha seguito distrattamente le vicende relative ai fatti di pedofilia negli ambienti religiosi. Sono testimonianze con nomi e cognomi, raccolte dalle vittime e collocate dall’autrice nel giusto contesto spazio-temporale. Parole che fanno male come pietre scagliare, ma non si possono evitare perché l’altra faccia della medaglia è silenzio paralizzante, ancora più doloroso e distruttivo.

Vania Lucia Gaito

VIAGGIO NEL SILENZIO. I preti pedofili e le colpe della Chiesa. Storie e testimonianze

Chiarelettere, 144 pagine, 11,05 euro anziché 13 su Internetbookshop

Incipit: A casa Petri, ogni lunedì, mercoledì e venerdì, dalle otto e trenta alle dodici, arrivava Assunta per le Pulizie. E quel giorno era venerdì.

Nonostante l’età avanzata, era donna ancora vigorosa, che delle pulizie aveva un suo personale concetto che si traduceva nello spostare mobili, lavare pavimenti e avventarsi sulle librerie con uno straccio, togliendo e riponendo volumi di cui il povero Petri spesso perdeva traccia...

Fra tanti misteri (dolorosi) veri che affliggono il nostro Paese, ogni tanto un mistero finto, cioè scaturito dalla fantasia di uno scrittore di romanzi noir, ci vuole. Serve ad alleggerire la realtà. L’autore di questo libro, Gianni Simoni, ha dato vita a due personaggi davvero straordinari, almeno dal punto di vista dell’investigazione romanzesca perché non sono né giovani, né vigorosi e nemmeno aggressivi come vorrebbe la tradizione del thriller classico. Eppure, con passo lento, pochi ausili tecnologici e molto lavoro di testa e di gambe, alla fine giungono sempre alla soluzione di vicende criminali complicatissime.

Questi personaggi sono il giudice in pensione Petri e il ”pensionando” commissario Miceli, capo della squadra mobile di Brescia. Questa volta il ‘mistero’ o, meglio, la notitia criminis arriva sulla scrivania del commissario Miceli sotto forma di un ferro da stiro. Glielo recapita in ufficio l’amico Petri che gli chiede di far esaminare alcune strane macchioline brune che lo imbrattano. Sembrerebbe ruggine, ma potrebbe anche essere sangue.

Il ferro non appartiene alla signora Petri. Si tratta di un elettrodomestico di cortesia avuto in prestito dall’elettricista in attesa che quello di casa venga aggiustato. Il commissario Miceli per curiosità lo passa alla Scientifica e il referto non lascia dubbi. E’ sangue umano.

Un ferro da stiro può benissimo trasformarsi in un’arma micidiale. Lo dimostrano le statistiche. Il commissario, arrivato agli sgoccioli dei suoi giorni alla Squadra mobile, vorrebbe chiudere la carriera con un’indagine pulita e un accusato da portare in tribunale. Ma il pensionamento incombe e bisogna fare in fretta.

Bel romanzo pieno d’atmosfera. E’ ambientato a Brescia e incanterà soprattutto chi ama i backstage delle indagini e la quotidianità della vita in provincia. Unico neo: troppe pagine dedicate agli ambienti familiari dei protagonisti e alla loro vita sociale prima che venga introdotta la suspence.

Gianni Simoni

IL FERRO DA STIRO. Un caso di Petri e Miceli

TEA, 286 pagine, 11,05 euro anziché 13 su Internetbookshop

Incipit: “Una quarantina circa di anni fa stavo facendo una lunga camminata tra cime assolutamente sconosciute ai turisti, in quella antica regione delle Alpi che penetra in Provenza.

In un Paese come il nostro, che degli alberi si ricorda solo quando le pendici rese brulle smottano sopra le case provocando morti e distruzione, quando i fiumi straripano dagli alvei e superano gli argini disboscati dalla follia per far posto a case e strade, quando il fuoco ogni estate divora ettari ed ettari di boschi e foreste, questo racconto dovrebbe diventare materia di studio per le scuole, dalle elementari alla maturità.

Scritto da Jean Giono, grande scrittore francese scomparso nel 1970, si divora in un’ora ma lascia dentro un sentimento di dolorosa consapevolezza della follia a cui stiamo andando incontro. Follia che potrebbe essere fermata o anche soltanto arginata se ciascuno si proponesse di vivere con vivere con meno egoismo.

Elzéard Bouffier, l’uomo che con pazienza, tenacia e lungimiranza nel corso della sua esistenza ha piantato querce, faggi e aceri riuscendo dare vita a un’immensa foresta in un luogo desertificato dai boscaioli e dai produttori di carbone, non è un personaggio di fantasia. E la sua storia, piena di umanità e di silenzio è l’esempio di come non servano pulpiti e parole per curare il pianeta malato.

Tradotto con colta eleganza da Luigi Spagnol, illustrato e chiosato dalla matita geniale di Tullio Pericoli, questo libro è certamente uno dei pochi che meritano davvero di accompagnare grandi e piccini per molti e molti anni, fino a quando la follia distruttrice non si sarà almeno attenuata.

Jean Giono, Tullio Pericoli

L’UOMO CHE PIANTAVA ALBERI

Salani, 64 pagine (magnificamente illustrate), 14,28 euro (con Dvd) anziché 16,80 su Internetbookshop.

Salani, 64 pagine, 8,50 (Senza Dvd) anziché 10 su Internetbookshop.