Il caso Calabresi è ormai archiviato, almeno dal punto di vista della giustizia. Resta il caso Sofri. Un uomo solo, Adriano Sofri, da più di sette anni sta scontanto la sua pena. Che sia innocente lo dice lui e lo credono in molti, compresi noi. Che sia caduto in un gigantesco trappolone tiratogli dallassociazione fomata da alcuni settori del PCI con alcuni settori dei carabinieri - associazione già collaudata nella vicenda del 7 aprile (anche lì trattavasi di estemisti) - è un fatto non dimostrato e indimostrabile, ma più che mai plausibile. Motivo: le vendette sono piatti che si servono sempre freddi. E di vendette da fare contro quei rompicoglioni di Lotta Continua ed il suo massimo esponente ce ne erano a iosa.
Anche le nostre,
però, sono solo parole. Le sentenze dicono altro. Le stranezze di quesi processi, però,
dicono altro ancora.
In un paese discusso come gli Stati Uniti, un processo
dove elementi basilari per laccusa e la difesa come lauto del delitto
distrutta poco prima che cominci il processo, i proiettili spariti e la gestione autonoma
dei carabinieri, per 17 giorni, di un
testimone, senza che la magistratura ne venga
informata, non avrebbero neppure fatto cominciare la lunga vicenda giudiziaria che invece
ha inchiodato Sofri e compagni, mettendo in libertà
un assassino reo confesso.
Aldo Cazzullo, giornalista del Corriere
della Sera, già autore di un libro su Lotta
Continua, con la prudenza e la cautela che lo contraddistinguono, torna sulla
storia di Adriano Sofri, per la giustizia italiana il
mandante dellomicidio Calabresi.
Cazzullo affronta la vicenda con unoggettività disarmante.
Dice e non dice. Lascia intuire, ma poi si defila. Ci resta un dubbio: perché Cazzullo ha scritto un libro sul caso
Sofri?
Aldo Cazzullo
IL CASO SOFRI
Mondadori 165 pagine, 12 euro
LA NOTTE PIŁ LUNGA DELLA REPUBBLICA.
Sinistra e destra. Ideologie, estremismi, lotta armata, una ricognizione
senza veli e senza pregiudizi, tra le vite di un paio di generazioni che hanno pagato
sulla loro pelle la strategia della tensione,
messa in opera da chi aveva interesse a radicalizzare lantagonismo
politico-ideologico tra la destra e la sinistra,
per blindare il sistema e assestare il potere al centro dello schieramento politico.
Dal movimento
studentesco alla nascita dei gruppi della sinistra extraparlamentare;
dallavvento del partito armato al caso.
Moro
fino alla sconfitta delle Brigate rosse; dalla strage
di Acca Larentia allo spontaneismo armato della
destra radicale e poi lo stragismo, il golpismo,
i delitti politici, le trame dei corpi dello Stato, gli intrighi di Palazzo.
Oggi, agli inizi del terzo millennio, la notte più lunga della Repubblica è davvero
finita?
Solo alcuni degli angoli oscuri "degli anni di piombo" sono stati illuminati. Ma
molte sono le ferite ancora aperte. Numerosi i misteri di Stato ancora da chiarire, come
pure i passaggi, ancora in ombra, che hanno consentito la ripresa, sul piano nazionale, di
un terrorismo spietato (i delitti DAntona e Biagi).
Anche i movimenti giovanili sono cambiati, a sinistra come a destra. Ma mentre la prima
può contare su un fenomeno nuovo e ancora tutto da analizzare, quello della contestazione
No global, la seconda si dibatte in una crisi didentità senza
precedenti.
Come se non bastasse, dopo la tragedia dell11 settembre 2001, cresce e
si afferma un nemico planetario di straordinaria potenza: il terrorismo di matrice islamica.
E allora è davvero necessario chiedersi: A che punto è la notte?
Non spetterebbe a noi dirlo, visto che uno degli autori, ,
è il direttore di questo sito, ma A che punto è la notte?
è davvero un libro unico nel suo genere. Indispensabile per chi ha vissuto quegli anni,
ma fondamentale per chi quegli anni vuole davvero cercare di capire.
Adalberto Baldoni e Sandro Provvisionato
A CHE PUNTO E LA NOTTE?
Vallecchi 538 pagine, 22 euro
Nessuno ha
ancora capito se Michele Giuttari, poliziotto
fiorentino, esterni maggiormente la sua fantasia quando scrive libri noir o quando guida,
ormai da anni, il pool investigativo anti mostro di Firenze.
Certamente in questo Scarabeo, sua opera terza,
la trama non è né delle più originali, né, soprattutto, delle più avvincenti, mentre
è sempre di Giuttari la teoria, davvero fantastica,
sulla cooperativa di mostri che fino al 1985 commise, se non tutti gli otto duplici
delitti nelle campagne fiorentine, almeno buona parte di essi. Teoria peraltro avallata da
una serie di sentenze della magistratura.
Eppure questo romanzo, piuttosto noioso, va segnalato perché si inserisce a pieno titolo
nel filone dei noir scritti da poliziotti e
magistrati, una tendenza tipicamente italiana perché altrove, negli USA soprattutto, sono gli avvocati
ad aver inventato la fortunata serie dei legal thriller.
La trama del libro, ambientata ovviamente a Firenze e dintorni, riecheggia molto vagamente la
vicenda del mostro, ma lascia intravedere sullo sfondo dellintreccio lidea fissa
di Giuttari per le sette, le conventicole e gli ambienti
chiusi e decisamente folli.
Da notare che, rispetto allopera precedente - Assassini a
Firenze, sfortunato libro distribuito in allegato al settimanale
Panorama - la scrittura di Giuttari (bravo
leditor della Rizzoli?) è decisamente migliorata. Scarabeo,
almeno, non sembra un mattinale di Questura.
Michele Giuttari
SCARABEO
Rizzoli 331 pagine, 15 euro
Un romanzo
straordinario, già uscito nel 1994 e passato assurdamente inosservato. E la
storia, romanzata ma non troppo, di Andrei Chikatilo,
il mostro antropofago di Rostov, autore di 52 omicidi in quella che era ancora lUnione Sovietica.
David Grieco, dalle multiformicapacità, perché oltre a scrivere è
anche attore e regista, trasforma la storia grondante sangue di uno dei più spietati
serial killer della storia del crimine mondiale in un personaggio messo a nudo nella sua
quotidianità. E lui Il comunista che mangiava i bambini,
titolo felicissimo, a cui si contrappone il suo cacciatore, il commissario
Vadim Timurovic Lesiev,
comunista anche
lui. Uno scontro a due che si consuma davanti alle quinte slabbrate e consunte dellURSS in disfacimento, la fine di un regime che rivela le
miserie di tanti uomini e la ferocia di tanti altri.
Ora il libro è diventato un film, diretto dallo stesso autore: Evilenko,
con un sempre efficace Malcom Mc Dowell (Arancia meccanica) nella parte del mostro.
Libro e film sono da non perdere.
IL COMUNISTA CHE MANGIAVA I BAMBINI
Ed. LUnità 199 pagine, in edicola a 4,90 euro
Genova 2001 è stato una affare di figli, soprattutto. Figli che scoprivano o vivevano o
tornavano alla politica. Si può essere in disaccordo con i No
global, avversare il movimento,
criticare le loro scelte, ma nessuno può negare la generosità di quei figli. Ma provate
a mettervi nei panni di una madre, la madre di Sara,
che per due lunghi - immaginiamo eterni - giorni di sua figlia non sa più nulla. Sa solo
che dal lago di Como è partita per Genova per manifestare contro il G8
dei potenti. Due giorni passati tra ospedali, posti di polizia, carceri. Nulla.
Per due giorni - come se non fossimo in Italia, ma
nellArgentina di Videla
o nel Cile di Pinochet
- Sara è sparita. Nellultima telefonata aveva
detto: "Passo a prendere lo zaino alla scuola Diaz e torno a casa".
Alla Diaz Sara,
assieme al zuo zaino, aveva trovato una canea di
mangallenatori
di professione, assetata di vendetta. Dalla Diaz a Bolzaneto, poi la galera. E tutto questo nellItalia democratica del 2001?
La mamma di Sara, Enrica Bartesaghi, in questo Genova, il posto sbagliato, racconta di quellodissea.
Suo e di sua figlia Sara. Un diario appassionato e appassionante sulla perdita di
uninnocenza. Quella di Enrica, convinta - come
tanti, purtroppo - di vivere in uno stato pienamente democratico, rispettoso dei diritti
dei suoi cittadini, dove il diritto ha una certezza e la polizia
è chiamata a tutelarlo.
Enrica Bartesaghi, oggi, presiede il Comitato
Verità e Giustizia per Genova.
I proventi di questo libro a questo comitato saranno devoluti.
GENOVA, IL POSTO SBAGLIATO.
La Diaz, Bolzaneto, il carcere: diario di una madre
Prefazione di Giulietto Chiesa
Non Luoghi Libere Edizioni, 214 pagine, 12 euro
Accade quasi
sempre, nel ricostruire vicende che presentano lati oscuri o comnque ancora da
interpretare fino in fondo, che si scoprano somiglianze, ricorsi, curiose ricorrenze,
quelle, cioè, che comunemente si chiamano coincidenze.
Chi ama qualificare con lepiteto di "dietrologo" chiunque
non si accontenti delle verità "ufficializzate" nei verbali di
polizia, nelle carte giudiziarie o negli atti del Parlamento,
inorridirà di fronte allaccostamento Genova 1960
- Genova
2001.
Ad accomunare due volte Genova - questo il titolo del
bel libro di Adalberto Baldoni - cè qualcosa di
molto sottile ed impecettibile e cioè che la storia italiana è stata usata da più parti
come una sorta laboratorio, allinterno del quale sperimentare delicati passaggi
politici o
anche, più semplicemente, nuovi assetti della politica.
Ed eccoci a Genova. Due volte Genova perché - per uno strano destino - la stessa città,
a distanza di 41 anni, è stata usata come laboratorio per un passaggio politico
indispensabile a fini di potere. Un passaggio politico da verificare non in vitro, ma
sulla nuda pelle della piazza. Un passaggio di fase riuscito a Genova nel 1960 (il
congresso del MSI nella città medaglia doro
della Resistenza, la repressione poliziesca allinsorgere della piazza, la caduta del
governo Tambroni, lavvio della stagione del
centro-sinistra), fortunatamente fallito, sempre a Genova, nel 2001 (una svolta
autoritaria in seno alle forze dellodine; lannientamento di un movimento di
massa; lannullamento del dissenso; un modo "nuovo" di tenere lordine
pubblico).
Baldoni, con pazienza certosina, va a cogliere i fili che tessono
le due tele genovesi e scopre che non è tutto vero ciò che appare. A Genova - è la
conclusoione del libro - è successo già due volte.
DUE VOLTE GENOVA. Luglio 1960 luglio 2001: fatti, misfatti, verità nascoste
Prefazione di Sandro Provvisionato
Vallecchi, 308 pagine, 18,50 euro
Un diluvio di
notizie, di verbali, di indiscrezioni, di analisi politiche ed economiche su uno dei più
spaventosi crack che unazienda italiana abbia mai subito: il crollo
della Parmalat e la misera fine della famiglia Tanzi
hanno tenuto per mesi le prime pagine dei giornali. Ma il grande pubblico, in realtà,
poco o nulla ha capito del perché, ma anche del come, uno dei gioielli delleconomia
nazionale abbia potuto disintegrarsi sotto una montagna di debiti nello spazio di un
mattino.
Quelli che proproniamo sono due dei migliori libri usciti "a caldo" sulla fine
dellimpero alimentare di Parma. Veri e propri manuali del malaffare.
LO SCHEMA TANZI. Una milking cow chiamata Parmalat
Il Riformista 129 pagine, 4 euro
Un diluvio di
notizie, di verbali, di indiscrezioni, di analisi politiche ed economiche su uno dei più
spaventosi crack che unazienda italiana abbia mai subito: il crollo
della Parmalat e la misera fine della famiglia Tanzi
hanno tenuto per mesi le prime pagine dei giornali. Ma il grande pubblico, in realtà,
poco o nulla ha capito del perché, ma anche del come, uno dei gioielli delleconomia
nazionale abbia potuto disintegrarsi sotto una montagna di debiti nello spazio di un
mattino.
Quelli che proproniamo sono due dei migliori libri usciti "a caldo" sulla fine
dellimpero alimentare di Parma. Veri e propri manuali del malaffare.
PARMALAT. La grande truffa
Class editori, 366 pagine, 2,90 euro
Dopo Mambo italiano e Kriminal tango
- che ci raccontavano storie italiane di cronaca nera di altri decenni - arriva questo Bang Bang, scritto dalla coppia Fasanotti/Gandus,
giornalisti di Panorama, interamente dedicata
agli anni cosidetti di piombo, gli anni Settanta per intenderci.
Altri gialli veri ben raccontati che però con il periodo buio del terrorismo
hanno, a prima vista, poco a che fare. Ma a ben vedere anche questi 12 casi omicidiari
(come scriverebbe un questurino) sono specchio dei tempi in cui sono avvenuti. A
dimostrazione che ogni epoca ha la sua tipologia di delitti. Come non notare, fin da
subito, che un filo nero (o rosso) lega alcune delle vicende di sangue raccontate in questo
libro? Dal boia di Albenga al massacro
del Circeo fino alle accuse mosse a Massimo Carlotto e ai dubbi sullassassinio di Pier Paolo Pasolini non cè forse,
sullo sfondo, un certo clima politico di quegli anni?
Fasanoti/Gandus rievocano con lievità, e un sapiente dosaggio di giallo-noir,
storie ormai dimenticate. Chi ricorda più il massacro della famiglia
Graneris? Oppure chi saprebbe dire nome e cognome del biondino
della spider rossa? E i sequestri di persona?
Lultima storia e dedicata allorrenda fine riservata a Peppino Impastato, non molto tempo fa rievocata dal bel
film di Marco Tullio Giordana, I
cento passi.
BANG BANG. Gli altri delitti degli anni di piombo (1970-1980)
Introduzione di Adriano Sofri
Marco Tropea Editore 319 pagine, 17 euro
Ancora un bel
libro da Nuovi Mondi Media, brillante ed
intelligentemente aggressiva casa editrice bolognese.
Il tema: la guerra, quella di aggressione allIraq,
naturalmente. La suggestione diventa la guerra intesa come prodotto commerciale e quindi,
in quanto tale, da vendere non al miglior offerente, ma ai consumatori in generale. Come
è stato possibile a Bush e ai suoi acoliti convincere
il popolo americano che la guerra allIraq era
indispensabile? Quante bugie sono state raccontate per "vendere"
quella guerra? E bastata la menzogna delle armi di distruzione di
massa mai trovate? O
è stato necessario aggiungere quella dei legami (inesistenti) tra Saddam
ed Osama? Salvo poi scoprire che proprio quella
guerra sta originando unimpensabile saldatura tra la resistenza dei laici dellex regime e il terrorismo religioso di Al Qaida?
Cè da dire che Vendere la guerra non è un
pamphlet di propaganda contro la propaganda utilizzata come arma dinganno di massa. Il
libro ha solide basi di ricerca: gli autori, Sheldon Rampton
e John Stauber, sono due studiosi hanno minuziosamente
analizzato le notizie lanciate dai media televisivi americani,
le conferenze stampa, la stessa impaginazione dei giornali
americani per capire come è stato possibile pianificare una spedizione
militare come fosse un prodotto da lanciare sul mercato.
VENDERE LA GUERRA. La propaganda come arma dinganno di massa
Nuovi Mondi Media 176 pagine, 16 euro
La guerra da un
altro punto di vista, quello degli affari, della moneta sonante, degli investimenti a
reddito elevatissimo.
La guerra in Iraq è stata fatta
per annientare le armi di distruzione di massa di un regime superarmato? Per sconfiggere
il terrorismo internazionale? Per recidere amicizie
percolose del rais di Baghdad? Oppure per fare un bel
regalo agli iracheni: la democrazia con tutti i
suoi ammenicoli, torture comprese?
No! è lassunto di questo libro: la guerra aveva solo unintenzione: fare di
uno Stato un mercato ad esclusivo beneficio delle aziende
statunitensi più legate allamministrazione
Bush e di quelle
europee dei
Paesi più docilmente scodinzolanti con gli USA.
Un libro da leggere tutto di un fiato e che con estremo rigore fornisce dati, cifre e nomi
di un affare clamoroso chiamato Iraq. E dove lItalia è dentro fino al collo. Ecco spiegato perché i soldati italiani in Iraq devono restarci. A difendere
con la loro vita gli affari altrui.
Con interventi di Manlio Dinucci e Valentino Parlato
Manni 101 pagine, 9 euro
"Gli
americani ci hanno liberato dal giogo del nazi-fascismo". Questa vulgata un
po stringata, sommaria e decisamente semplicistica varrebbe a giustificare
leterna gratitudine, non solo nostra, ma dellEuropa intera al gigante a stelle
e strisce. Un grazie che dovrebbe equivalere, vita natural durante., ad una soggezione
totale ai voleri di Washington.
Ma davvero lAmerica è sempre stata un esempio
di democrazia? Davvero incarna il bene assoluto?
Lo strapotere economico e militare di questo paese non ha spesso condannato
allinferno i Paesi più deboli e vulnerabili o
semplicemente
quelli che avevano deciso di scegliere una strada diversa per arrivare alla democrazia
senza lombra del Golia yankee?
Mauro Pasquinelli e leditore Massari
ci regalano questo pamphlet molto didascalico che racconta gli angoli più dellAmerica e della sua concezione imperialistica del mondo
proprio ora che una nuova forma di colonialismo sta per essere esportata in medioriente. Lelenco dei Paesi che non devono
dire grazie agli USA è sterminato: leggere per
credere.
IL LIBRO NERO DEGLI STATI
UNITI DAMERICA.
Storia criminale degli USA (genocidi, invasioni, torture e
terrorismo di Stato
)
Massari editore, 304 pagine, 12 euro
Cè uninchiesta giudiziaria aperta in Sicilia ormai da quasi 12 anni. Riguarda i cosidetti "mandanti occulti" delle stragi mafiose del 1992 - di quelle cioè che uccisero i magistrati Falcone, Morvillo e Borsellino, più sette uomini e una donna delle loro scorte e dei massacri della primavera-estate 1993. E uninchiesta inquieta e, allapparenza, inconcludente, già per due volte archiviata e per la terza volta riaperta. Uninchiesta che disegna - dietro le mani di Brusca che schiaccia il telecomando di Capaci, dei mafiosi che imbottiscono di tritolo la cinquecento fatta esplodere allarrivo di Borsellino e dei poliziotti che lo proteggevano e di Riina che entrambi i massacri ordinò - menti particolari.
Uninchiesta,
purtroppo, minata dal solito, eterno, immarcescibile vizio di troppi magistrati italiani:
quello di costruire prima gli scenari - i teoremi - di quanto potrebbe essere accaduto e poi
piegare a quegli stessi scenari gli accadimenti reali, i sospetti, le intuizioni.
Alfa e Beta e la storia dellinchiesta aperta dalla procura di Caltanissetta a carico di Silvio
Berlusconi e Marcello DellUtri, accusati
del reato di "concorso in strage per finalità terroristica e delleversione
dellordine democratico", un modo altisonante per dire che potrebbero essere
loro i "mandanti" non solo delle stragi di Capaci e via dAmelio, ma anche di quelle del 1993.
Il libro parte dalla pubblicazione del decreto di archiviazione per dimostrare lesatto
contrario, ossia che quellinchiesta non andava archiviata. Il risultato è, ovviamente,
opinabile e a noi personalmente non convince, perché dà per scontato che i
"pentiti" quando "collaborano" con i magistrati
recitino il Vangelo. Ma il tentativo di Simone Falanca è
onesto e risponde ad un tipo di giornalismo dinchiesta che dovrebbe trovare più adepti.
ALFA E BETA. Cosa centrano Berlusconi e DellUtri con la stagione delle bombe del 1992-93?
Fratelli Frilli Editori 225 pagine, 13 euro
Gli archivi americani si aprono e la storia dItalia si complica e si rinnova. A
dimostrazione che abbiamo vissuto e ancora viviamo in una Repubblica a sovranità
limitata.
La storia
del bandito Giuliano e della strage di Portella della Ginestra appartiene a un
passato lontano. La giustizia con la G maiuscola su queste vicende non può ormai dire
più nulla. Ma forse proprio perché riguarda, in buona parte, il modo stesso in cui è
nata la nostra storia repubblicana - non a caso la strage di
Portella è stata chiamata "linfanzia delle stragi"
- essa continua a restare viva. Come dimenticare che la strage di
Portella è la prima strage
di Stato? Come
nascondere che quella vicenda fu accompagnata da ingobili complicità e palesi
insabbiamenti?
Vincenzo Vasile, giornalista dellUnità,
cronista di razza, è andato a frugare negli archivi doltreoceano aperti dal presidente Clinton per trovare conferme eccezionali ad una
tesi da tempo perseguita da altri studiosi (in testa il bravisimo Giuseppe
Casarrubea) che delle vicende del banditismo in
Sicilia e della figura di Giuliano si sono
occupati.
Il risultato è raggelante: Salvatore Giuliano non fu
un semplice bandito, ma una semplice pedina (da eliminare a gioco finito) di una più
ampia strategia. La solita. Quella degli apparati dello Stato
per favorire politicamente lassestamento al centro della neonata Repubblica italiana.
SAVATORE GIULIANO. BANDITO A STELLE E STRISCE
Baldini Castoldi Dalai Editori 326 pagine, 14,60 euro
La tesi è
suggestiva e appartiene al filone nobile della ricerca storica revisionista italiana.
Nobile perché non si propone fini politici, ma intende analizzare la storia sulla base di
conoscenze lontane dal political correct tanto squalloidamente in voga ai
nostri giorni.
Ardita è la tesi che dietro il caso
Moro spunti lombra del comunismo di matrice filo-sovietica, ma
indubbiamente interessante è lanalisi di quella zona grigia dove per anni si è
mosso un plotone di resistenti ad oltranza, di
gente che ha vissuto il doppio binario togliattiano, nel mito di una rivoluzione
impossibile.
Che sia esistito un filo rosso che abbia legato alcuni settori
partigiani al filone della lotta armata in Italia è cosa risaputa. Più
interessante è visitare i santuari - come Radio Praga
- che per lungo
tempo sono
rimasti intatti e frequentati, oltre la cortina di ferro, come si diceva una volta.
La storia dei fuoriusciti italiani, dei
comunisti che nel dopoguerra si erano macchiati in Italia
di reati di sangue merita di essere scandagliata e raccontata. Turi
lo fa molto bene, quando non scivola in stereotipate dietrologie, davvero tirate per i
capelli.
GLADIO ROSSA. Una catena di complotti e delitti dal dopoguerra al caso Moro
Marsilio, 344 pagine, 16 euro
Un libro che
aspettavamo da molto tempo. Vencer o morir, scritto da
Rolo Diez - giornalista che vive ora in Messico è che è stato costretto a lasciare il suo Paese a
causa della sua militanza attiva contro la feroce dittatura
militare - non è solo il racconto di un governo
oppressivo e criminale, ma anche e soprattutto una chiave per capire come e
perché è nata e si è sviluppata in Argentina la
più aberrante forma di terrorismo di Stato.
LArgentina degli ultimi decenni del XX secolo
risulta così passata al microscopio e indagata nelle sua grande e anomala
peculiarità politica: il peronismo, cultura e
dottrina traversale, che riesce a generare la lotta armata
della sinistra e, allo stesso
tempo, gli squadroni
della morte, la caccia agli intellettuali e la distruzione della Meglio gioventù
del Paese ad opera delle forze della destra.
Una lettura agile e stimolante per comprendere cosa sono state organizzazioni armate come i Montoneros, lERP, il PRT, le FAP e le FAR, ma anche come è potuto accadere che in pochi anni 30 mila argentini siano desaparecidos nel nulla.
Diez è uno dei pochi scrittori latino-americani che abbiamo capito
davvero che riordinare i fatti è lunica vera medicina alla malattia del suo Paese. Un Paese
che dove la caduta della dittatura militare non ha
segnato una vera e propria svolta politica. E neppure un riscatto popolare.
VENCER O MORIR. Lotta armata e terrorismo di Stato in Argentina
Il saggiatore 446 pagine, 19 euro
Finalmente un
libro che ci porta nel cuore di quella che è stata, e ancora è, la lotta di liberazione
del popolo irlandese contro il dominio britannico, ma soprattuto un libro che racconta la
storia dellIRA, gruppo armato dalle mille tendenze.
La vera storia dellIRA rappresenta, a nostro giudizio, il primo libro tradotto
in italiano che tenti uno studio sistematico e appofondito su questa organizzazione, sulle
sue azioni militari, ma anche e soprattutto sulle sue radici
politico-ideologico-religiose.
Il libro parte da lontano, dal 1916, dalla Pasqua di
sangue, per arrivare ai giorni nostri, attraverso la contrapposizione,
stratificata nel tempo, di una componente dellIrlanda del
nord alla Gran
Bretagna. Le vicende interne allIRA
sono scandagliate in modo impietoso, ma con grande acume storico. Compresi i tradimenti,
gli isterismi, le follie, gli estremismi, ma anche lestremo rigore, di una
formazione armata che nel tempo non è mai stata uguale a se stessa.
LA VERA STORIA DELLIRA.
Il nazionalismo, la violenza, il socialismo, la religione e i segreti
Newton & Compton Editori 415 pagine, 17,90 euro
Un pamphlet
agile e veloce che vale come promemoria per quanto stava per accadere, ma che non deve mai
più succedere.
NO è un dossier raccolto da Josè Mazzei e Ugo Maria Tassinari, questultimo collaboratore di
prestigio di Misteri dItalia, durante le
giornate di lotta della gente di Scansano Jonico contro la decisione del governo di creare, sotto il suo territorio, un deposito di
scorie radioattive.
Una cronaca minuziosa di quanto è accaduto, ma soprattutto lanalisi di una
mobilitazione di massa trasversale senza precedenti che ha portato 600 mila persone, cioè
lintera popolazione di una regione, a
muoversi compatta
per contrastare una decisione di vertice odiosa e criminale.
NO al deposito nucleare
A cura di Immaginapoli per UPI Basilicata
Ci sono libri
che nascono con un loro destino, quello di rimanere nellombra perché libri
difficili, libri scomodi per la politica e quindi, di conseguenza, libri scmpodi per il
mercato anche quando leditore si professa alternativo nella sua stessa ragione
sociale.
E la storia di questo libro dedicato ad uno scandalo che affonda le sue radici nella
Prima Repubblica, ma i cui effetti continuano nella seconda, tantè che il
Parlamento Italiano ha giudicato utile dedicargli unapposita commissione di
inchiesta. E lo scandalo Telekom Serbia:
1.500 miliardi finiti delle casse di Milosevic, durante uno degli ultimi governi di
centro-sinistra. Scritto da un giovane militante
radicale, , Telekom Serbia
si rivela un libro spinoso fin dal sottotitolo che è: Presidente
Ciampi, nulla da dichiarare? Già perché lattuale capo dello Stato
italiano, allepoca dello scandalo, era ministro del Tesoro e né lui, né il
presidente del Consiglio dellepoca, ,
né il sottosegretario agli Esteri, ,
forse, non "potevano non sapere".
Edito, in un primo momento, da Stampa Alternativa, il
libro non ha ma conosciuto una libreria. Anche chi è alternativo (a cosa?) a volte non ha
il cuore allaltezza delle intenzioni.
E così se volete leggerlo dovete ordinare il libro in questa maniera, facendo un
versamento di 10 euro sul Ccp 12529012, intestato a:
Piccola Soc. Coop. Nuovi Equilibri a r.l.
Strada Tuscanese, Km 4,800
01100 Viterbo
Giulio Manfredi
TELEKOM SERBIA. Presidente Ciampi, nulla da dichiarare?
Stampa Alternativa (edizione speciale fuori commercio) 247 pagine, 10 euro
Un duplice
efferato assassinio senza misteri, ma misterioso proprio per la sua efferatezza e per la
giovanissima età degli assassini.
La terrificante vicenda di , 16 anni e
di , 17 anni - che il 21 febbraio
2001 uccisero la madre di lei, , 45 anni e
il figlio dodicenne (fratello di ), - è ora un libro di analisi criminologica.
Una ricostruzione attenta, per certi versi minuziosa, per spiegare i tanti perché di un
delitto anomalo, quello di Novi Ligure, avvnuto in un ambiente famigliare e culturale
apparentemente normale. Le analisi scientifiche, il movente del doppio omcidio, la
personalita dei due ragazzi killer vengono interpretate nel libro con un certo rigore e
qualche pretesa di andare oltre al clamore e allo sconcerto.
Fabio Fox Gariani
ERIKA E OMAR. Unindagine criminologica completa
Scena del crimine 192 pagine, 8 euro